L’acne costituisce una dermatosi infiammatoria che colpisce il follicolo pilosebaceo, che può in alcuni casi segnare il viso delle persone affette sia mentre si manifesta, sia dopo la guarigione, quando papule, pustole, noduli e cisti spariscono lasciando come ricordo esiti cicatriziali di vario tipo e dimensione, spesso deturpanti. Queste cicatrici possono pesare, talora notevolmente sulla vita affettiva, sociale e professionale di una persona.
L’acne interessa oltre l’80% degli adolescenti ed insorge in un periodo della vita di per sé difficoltoso per la relazione con il proprio corpo e con gli altri. Secondo alcune statistiche, solo pochi ragazzi acneici si rivolgono ad un medico per curare per tempo la malattia e prevenirne i possibili esiti indesiderati permanenti di tipo cicatriziale. L’acne interessa inoltre anche il 40 % delle donne adulte in età fertile (acne tardiva o acne dell’adulta), più raramente gli uomini.
Le lesioni infiammatorie acneiche spesso danno luogo a cicatrici di tipo, forma, profondità diverse a seconda del tipo di lesioni preesistente: le cicatrici principali sono “a colpo di piccozza”, piccole ma profonde; “a punzone “ o “a scatola”, con pareti a picco, più ampie e spesso irregolari, e” a scodella”, con pareti morbide e degradanti, simili a quelle della varicella. Usualmente si assite alla combinazione, talora alla confluenza, di diversi tipi di cicatrice.
Ovviamente la soluzione migliore è prevenire la cicatrice con una cura tempestiva e personalizzata dell’acne, ovvero la causa della cicatrice. E’ anche importante NON traumatizzare la pelle con le unghie o altro, in quanto una percentuale non irrilevante della cicatrici post-acneiche sono autoprovocate. Qualora la cicatrice è presente, si può ricorrere ad un insieme di procedure di dermochirurgia che chiamiamo dermochirurgia correttiva dell’acne.
E’ possibile combinare vari tipi di tecnica microchirurgica secondo il tipo di cicatrice, anche nel corso della stessa seduta: con la tecnica della subcision, le cicatrici più ampie e suscettibili sono ammorbidite e rimodellate in profondità con speciali microlame, senza essere asportate, riducendone la retrazione e, in alcuni casi possono essere sollevate con l’impianto di materiali biocompatibili nel derma e nel sottocute: il fine ultimo è migliorare la complanarità della cicatrici più depresse e rendere più regolare e omogenea la superficie cutanea affetta da depressioni cicatriziali
Alcuni tipi di cicatrice sono suscettibili di micro-asportazione, per essere sostituite da una cicatrice piccola, di solito di forma lineare. Altre ancora possono essere asportate con speciali piccoli bisturi cilindrici mortorizzati: la pelle cicatriziale é sostituita con la propria pelle sana prelevata da una zona donatrice nascosta (tecnica degli innesti a mosaico). Altre possono essere oggetto di dermoabrasione con fresa diamantata o scolpite con trattamento laser ablativo localizzato.
Le tecnologie laser di ultima generazione possono esser di aiuto in certi tipi di cicatrice, in particolare le tecniche di termostimolazione con laser Er:YAG a pulsazione lunga, il laser frazionale CO2 ed Erbium, e lo spot – laser resurfacing: centimetro dopo centimetro, cicatrice per cicatrice, viene ripristinata l’omogeneità e una accettabile compattezza della pelle. Per le proprietà di guarigione della pelle del viso, dopo 7-15 giorni normalmente non si noteranno tracce particolarmente visibili degli interventi eseguiti.
La microchirurgia correttiva dell’acne comprende la combinazione di interventi ambulatoriali (tecnica a mosaico), eseguiti con piccole dosi di anestesia locale e con una invasività limitata, senza necessità di degenza, tanto da permettere da rapidamente la ripresa dell’attività sociale e lavorativa con medicazioni minime.
Secondo l’entità del problema, il numero medio di sedute ambulatoriali correttive può variare da 1 a 4-5, a distanza di alcune o parecchie settimane l’una dall’altra, in dipendenza di variabili individuali e del piano di intervento discusso.
Rispetto a tecniche anche più invasive, come i resurfacing con dermoabrasione, il peeling chimico medio e profondo e i laser resurfacing tradizionali, la microchirurgia non si limita a migliorare l’aspetto di una cicatrice, ma tende ad eliminarla, rendendo più ottimale l’aspetto della superficie della pelle ove necessario.
Si tratta di un compromesso rispetto ad un trattamento più profondo e radicale sull’intera superficie affetta da cicatrici, spesso però è un passaggio obbligato e preliminare ad un resurfacing tradizionale.
La tecnica può variare secondo il tipo di cicatrice prevalente, l’ aree di maggiore interesse per il paziente, il tipo di pelle. Sono non idonei pazienti con storia di cicatrici ipertrofiche o cheloidee.
Si. E’ possibile applicare la microchirurgia correttiva a casi selezionati di cicatrici di altro tipo e con altre cause: cicatrici da varicella, post-traumatiche, post-chirugiche, ecc.
Le tecniche di resurfacing (= rigenerare la superficie della pelle), come dermoabrasione, chemoabrasione (CROSS-technique), laserabrasione ( laser resurfacing), peeling chimico, possono costituire un passaggio successivo alla microcorrezione delle cicatrici più profonde, pena la delusione di vedere ancora le proprie cicatrici, in alcuni casi anche più accentuate di prima. E’ infatti indispensabile innanzitutto correggere la complanari delle cicatrici.
Infatti, si osserva che molte persone sottoposte a microchirurgia correttiva, non sentono poi il bisogno di procedere ad un trattamento di perfezionamento più impegnativo.
E’ possibile, in casi selezionati, programmare una serie di sedute di trattamento con tecnologie laser con caratteristiche particolari che, depositando in modo programmato energia termica in bersagli specifici all’interno della pelle, stimolano la deposizione di collagene neoformato e il rimodellamento del tessuto connettivo, migliorando l’aspetto della trama della pelle, del colore (couperose, rossore diffuso, macchie) e le imperfezione più superficiali, come appunto cicatrici e rughe superficiali.
Il trattamento può essere non invasivo (microspot rejuvenation), mini-invasivo (spot- laser abrasione, termostimolazione e laser frazionale), non richiedendo di solito anestesia, o al più in anestesia topica/locale, e permette di riprendere rapidamente le proprie attività sociali e lavorative. In base ai risultati prefissati, però, e un situazioni selezionate può essere indicato invece un trattamento di laser resurfacing, che genera una profonda ristrutturazione della superfcie cutanea, preventivando in questi caso un periodo postoperatorio più prolungato