COSA SONO I FILLERS
I fillers sono sostanze di sintesi e/o estrattive che possono essere iniettate nella pelle, integrandosi con essere, al fine di correggere la visibilità di solchi cutanei, di rughe, difetti di volume e di profilo del volto, le irregolarità del profilo e del volume delle labbra, per attenuare imperfezioni di vario tipo ed origine, come alcuni tipi di cicatrice. Il risultato a cui si ambisce è una attenuazione della visibilità di tali difetti, producendo un effetto estetico naturale e discreto, compatibile con un’immagine di sé sana e bella, ma proporzionata alla propria età, il proprio aspetto, conservando le proprie caratteristiche.
I Dermatologi, ovvero i medici che fanno dei problemi medici, chirurgici ed estetici della pelle la loro professione al 100%, oggi sono d’accordo che la caratteristica più importante nell’impiego di materiali di impianto (fillers, da to fill = riempire) è la massima biocompatibilità, il rispetto per l’anatomia e la fisiologia dell’area trattata nel breve e nel lungo termine, infine, un risultato “naturale”.
RISULTATO NATURALE?
Un risultato è naturale quando la pelle è in grado di dimostrare al meglio l’età di una persona, limitando i segni legati alla disidratazione, all’ usura ambientale (sole, UV, fumo, agenti ambientali) ed agli eventuali squilibri locali legati a perdite di volumi e/o sollecitazione muscolare o meccanica (es.solchi di espressione, rughe del sonno, solchi posizionali, conseguenze di cure dentali, traumi ecc).
L’aumento consistente dei fillers disponibili sul mercato e il perfezionamento delle conoscenze nelle tecniche di impianto hanno ampliato le possibilità di intervenire non invasivamente sui segni dell’invecchiamento suscettibili.
I processi di trasformazione dei tessuti legati all’invecchiamento producono generalmente una riduzione dei volumi dei tessuti a causa del deteriorarsi delle fibre collagene ed elastiche e della matrice amorfa, costituita principalmente da glicosaminoglicani, il più rappresentato dei quali è l’ acido ialuronico; il tessuto adiposo del volto allo stesso modo si riduce in volume in modo particolare, più evidente in certi punti, meno in altri. Gli effetti più percepibli si osservano attorno agli occhi (solchi perioculari, linee giugali, protrusione della palpebra inferiore e ridondanza della palpebra superiore), attorno alla bocca (solchi nasogenieni, della commessura labiale, sopralabiali – cosiddetto codice a barre – e sottolabiali, irregolarità del profilo e del volume della bocca, solchi labio mentonieri), nella distribuzione dei volumi della guancia (guancia incavata, solchi accessori della guancia), nella modificazione del profilo dell’arco mandibolare e del collo; nella orizzantalizzazione e caduta dell’arco sopracciliare, nella comparsa di solchi trasversali alla base del naso e verticali tra le sopracciglia (glabella), di solchi trasversali della fronte.
I SOLCHI
Ogni segno sulla nostra pelle ha una storia, una natura precisa, un modo specifico di essere affrontato. Distinguiamo principalmente solchi di confine tra aree anatomiche (es. solchi nasolabiali), solchi di espressione (solchi verticali della glabella, trasversali della fronte, zampe di gallina); solchi gravitari, di solito verticali della guancia, solchi posizionali o del sonno, solchi elastosici, legati al danno solare eccessivo, disolito attorno alla bocca; solchi accessori. I solchi spesso si accompagnao a difetti dei volumi dei tessuti, aspetto di solito più marcato a livello della guancia, attorno alla bocca, a livello del profilo mentoniero e mandibolare.
I soft tissue filler, correttamente ed adeguatamente selezionati, ed inolculati teniche idonee, hano la possibilità di attenuare sensibilmente la visibiltà di questo tipo di difetti della pelle e dei tegumenti.
COME FUNZIONA UN FILLER TESSUTALE?
Con speciali minuti aghi differenziati, ed oggi con apposite piccole cannule smussa, quasi indolori, il materiale di impianto (filler) prescelto viene iniettato con precisione e nel contempo delicatezza, con tecniche particolari, differenziate per aree anatomiche e tipo di problema da risolvere, a livello degli strati profondi della pelle e/o nel sottocute superficiale, in alcuni casi anche più in profondità, correggendo depressioni e difetti di volume. Il filler ideale oggi rimpiazza parte dei componenti naturali della pelle: collageni (ora non più disponibili come filler) ed acido ialuronico sono i costituenti più rappresentati della matrice del connettivo e costituiscono la scelta più praticata dai dermatologi, scelta logica e naturale nell’ottica di preservare la funzione e la salute della pelle trattata. Alcuni materiali e la tecnica di impianto possono inoltre stimolare essi stessi il rimodellamento dei tessuti e la deposizione di neocollagene, grazie ad una azione di supporto ai processi metabolici della pelle.
E’ oggi disponibile una varietà rilevante di materiali di impianto (fillers) adatti ad correggere un’ampia varietà di condizioni, ma la maggiore parte è a base esclusivamente di acido ialuronico. Ogni tipo di sostanze impiegabile ha delle caratteristiche proprie e distintive e, in una buona parte dei casi, vi è indicazione ad impiegare fillers con caratteristiche differenti per produrre un risultato efficace e duraturo. Alcuni fillers sono caratterizzati da un significativo effetto volumetrico e possono perdurare a lungo; altri hanno proprietà adatte a correggere difetti fini e superficiali; altri ancora hanno la capacità di produrre una progressiva correzione dei volumi. I fillers sono considerati fra i rimedi di prima linea nel trattamento dei segni dell’invecchiamento in combinazione con una ottimizzazione della idratazione ed eventuali metodiche complementari (botox, fotoringiovanimento laser/PCL non ablativo, ablativo, peeling chimici, fotoringiovanimento ablativo e non ablativo frazionale, radiofrequenze, ecc…).
Le sostanze più note come soft tissue fillers sono:
Collageni
Si tratta di proteine complesse che danno struttura al connettivo, costituendone l’impalcatura. Introdotto più di 30 anni fa negli USA, il collagene bovino costituisce la pietra angolare dell’epoca moderna dell’impiego dei fillers in dermatologia estetica. Essendovi una certa percentuale di pazienti che può essere allergica a questo tipo di materiale, è prevista l’esecuzione di un test preliminare. Più di recente sono stati disponibili collageni di derivazione porcina ed umana, che offrivano una alternativa più sicura dal punto di vista allergologico e non richiedevano di norma un test preliminare. Oggi, per motivi normativi e di costi produttivi condizionati dalla necessità di dimostrare la sicurezza di tali materiali, la produzione dei collageni è ormai marginale ed il loro impiego è stato soppiantato integralmente dall’acido ialuronico.
Acido ialuronico.
E oggi l’attore pressoché esclusivo nel campo della correzione delle rughe e dei difetti di volume del viso.L’acido ialuronico è il materiale di impianto correttivo tessutale impiegato oggi nella netta maggioranza dei casi, a causa della naturalezza del materiale e della sicurezza di impiego. E’un componente nauturale della pelle e dei connettivi in generale, costituendo un componente essenziale della della cosiddetta matrice connettivale: è una molecola alquanto semplice rispetto alla complessità strutturale dei collageni, è riscontrabile nei tessuti animali ed è facimente prodotto anche da batteri. L’acido ialuronico è infatti strategico per trattanere acqua nei tessuti ed all’interno delle cellule viventi. Per questo motivo gli acidi ialuronici sono sfruttati nelle tecniche di impianto quando si ricerca una correzione di volumi (es. solchi profondi nasolabiali, delle guance, labbra, …).
Un aspetto importante da considerare è l’effetto biostimolante dell’acido ialuronico, che aggiunge potere all’azione volumizzante i tessuti in cui è posizionato: questa proprietà giustifica risultati spesso alquanto più prolungati rispetto alla durata del materiale, che nel tempo si riassorbe e viene eliminato dall’organismo, risultati che sono inoltre cumulativi. Oggi è disponibile una ampia varietà di acidi ialuronici che si differenziano dall’acido ialuronico nativo solo per una maggiore capacità volumetrica, variabile secondo il prodotto, ed una minore velocità di riassorbimento. Il range di scelte comprende dispositivi simili all’acido ialuronico nativo, adatto a trattamenti di biostimolazione, fino a disporre a prodotti altamente densi e volumizzanti (macrolani), adatti a ricostituire anche importanti perdite di volume, che spesso garantiscono effetti molto duraturi.
Le tecniche di impianto comprendono l’impiego di speciali sottili aghi atraumatici e recentemente sono disponibili delle cannule smusse molto sottili , lunghi e poco traumatiche e quasi indolori rispetto agli aghi, che permettono di collocare l’acido ialuronico in profondità , sicurezza e comfort.
Acido polilattico
Non si tratta di un vero filler, ma di una sostanza in grado di stimolare un effetto volumetrico progressivo, da modulare in sedute successive, fino a raggiungere l’effetto prefissato, che si mantiene per diversi mesi. Ha una indicazione formale nelle grosse perdite di volume (lipodistrofie).
Grasso autologo
Una modesta quantità di tessuto adiposo può essere rimosso con una mini-liposuzione effettuata in aree differenti del corpo (natiche, cosce, addome), trattato sterilmente e poi inoculato con sottili cannule in punti strategici del volto, con i fine di assestare difetti di volume e di contorno. La procedura si definisce lipofilling, ed oggi può essere effettuata anche con acidi ialuronici ad azione volumizzante molto accentuata, detti macrolani.
Idrossiapatite di calcio
E’ un filler a costituito da 30% da microsfere di idrossiapatite di calcio (CaHA) e 70% da una soluzione acquosa di gel. Le sfere sono costituite da ioni calcio e fosfato, presenti anche nell’osso e nei denti. E’ un filler approvato per la correzione di rughe facciali di grado da moderato a grave, ivi compresi i solchi naso-genieni, e per il trattamento della lipoatrofia HIV-correlata, ed è un materiale riassorbibile volumizzante di lunga durata, ma possono esser richieste sedute ripetute per una correzione volumetrica adeguata. Le particelle di CaHA sono con il tempo degradate dall’organismo attraverso i normali processi metabolici.
Materiali biosintetici assorbibili e permanenti
Esiste oggi una varietà considerevole di materiali di impianto di sintesi, utilizzati in forma pura o abbinati a materiali naturali assorbibili, catalogabili come fillers permanenti, alcuni in forma iniettabile, altri in forma solida o semisolida, da posizionare con procedure mininvasive. Hanno indicazione solo in casi oltremodo selezionati ed hanno un impiego oggi molto marginale, a causa dell’elevata incidenza di effetti indesiderati e di complicazioni.
Tossina botulinica
Tecnicamente la tossina botulinica non è un filler: non si tratta cioè di un materiale di riempimento, ma di un farmaco che ha da decenni impieghi molteplici e fondamentali in medicina, per lo più estranei alla sfera estetica. Dosi estremamente contenute del farmaco, inoculate con microiniezioni in punti precisi di alcuni muscoli del viso, hanno la proprietà di attenuare la forza di contrazione dei muscoli trattati, non solo riducendo la visibilità dei solchi di espressione (ad esempio, orizzontali e verticali della fronte), ma anche rendendo più distesa e luminosa l’area trattata, illuminando lo sguardo, riducendo la caduta della palpebra e del sopracciglio laterale. .L’impiego della tossina botulinica è oggi una soluzione quasi obbligata per risolvere il problema di solchi e rughe in certe aree, in particolare nella parte alta del viso. La combinazione della azione dei fillers e della tossina botulinica permette di ottenere inoltre effetti di durata un tempo impensabili.
Altri fillers
La ricerca dell’industria di nuovi e più perfezionati biomateriali di impianto è incessante, quanto la necessità di ripettare elementari criteri sulla qualità dei risultati e sulla sicurezza per i tessuti e l’organismo nel breve e nel lungo termine. Pertanto i materiali più sicuri sono i più accreditati non da campagne pubblicitarie, bensì dagli studi scientifici qualitativamente più affidabili ed accettati dalla comunità medica. Inoltre, i fillers sono dispositivi medici iniettabili, non sono farmaci, per cui rispondono ad una normativa assolutamente differente rispetto a quella a cui devono sottostare i farmaci prima e dopo l’immissione in commercio.
Per questo motivo si tratta di procedure per legge effettuabili esclusivamente da parte di personale medico, ed è importante rivolgersi a professionisti di esperienza accreditata ed ottenere dal medico esecutore informazioni esaustive sul materiale che si prevede di utilizzare: i dispositivi impiegati debbono riportare il marchio CE, ed ogni singolo prodotto deve essere contraddistinto da un codice di identificazione e da un numero di lotto che deve essere comunicato al paziente in occasione di ogni procedura effettuata.
Sono recentemente a disposizione dei pazienti i nuovi dispositivi medici a base di acido ialuronico non – estrattivo dedicati specificamente alle nuove metodiche di volumizzazione e ridefinizione del contorno del viso e per la ridifenizione del contorno e del volume delle labbra, adatti ad ottenere un risultato molto naturale e con riduzione significativa degli effetti effetti indesiderati.
COSA SUCCEDE DURANTE E DOPO UN IMPIANTO DI FILLERS?
La procedura di impianto di fillers costituisce un atto medico, è obbligatoriamente eseguito da personale medico, e richiede una visita medica preliminare per la valutazione delle eventuali controindicazioni, per informare sulle caratteristiche della procedura e sui risultati, infine delle condizioni locali della parte che si desidera trattare al fine di concordare programma di trattamento adatto al caso e costi relativi previsti. Alcuni farmaci come l’aspirina, gli antinfiammatori, il warfarin, altri antiaggreganti, l’alcool ed alcuni medicamenti naturali come i derivati del the verde, l’iperico, possono favorire la comparsa di ecchimosi.
La procedura, previa condivisione del consenso informato, viene eseguita abitualmente in ambulatorio, in ambiente con caratterstiche di igiene idonee, dura alcune decine di minuti, e non comporta abitualmente un periodo postoperatorio impegnativo o tale da impedire normali attività lavorative e di relazione. La maggior parte dei moderni materiali di impianto non richiede test preliminari. Prima della procedura viene effettuata una preparazione della pelle e possono essere impiegati prodotti locali ad azione anestetica, mentre alcuni tipi di filler contengono essi stessi dell’anestetico. L’inoculazione del filler avviene tramite microcannule smussa ( senza punta tagliente) o aghi molto sottili, di diametri differenziati, con tecniche di impianto particolari e dipendenti dal tipo di effetto perseguito con tecniche che permettono di posizionare il materiale in profondità in modo poco traumatico per i tessuti e con grande comfort per il paziente. La procedura infatti è normalmente poco o non dolorosa.
Oggi infatti è possibile utilizzare delle speciali cannule per effettuare un rimodellamento dei volumi di alcune parti del viso, ma non solo, in modo non traumatico: questa tecnica, associata all’impiego di acidi ialuronici ad azione particolarmente volumizzante, permette di ottenere risultati naturali quanto efficaci, in modo estremamente rispettoso per i tessuti.
La procedura richiede alcune decine di minuti, è abitualmente ben tollerata. Nelle ore successive, in seguito si possono verificare comunemente un lieve rossore transitorio, un gonfiore temporaneo delle aree sollecitate, occasionali ecchimosi, raramente piccoli ematomi, effetti della durata di alcuni giorni e, pur trattandosi di una procedura minimamente invasiva, è sempre consigliabile tenere in considerazione la possibilità di questi piccoli effetti indesiderati, della durata di pochi giorni e mimetizzabili con un correttore del colore. Complicazioni più serie sono molto rare, per lo più prevedibili con una corretta tecnica di esecuzione.
Risultati ottimali, si possono ottenere con una serie di 1-2 o più sedute quando è ricercata una correzione volumetrica: la correzione di solchi poco o non distensibili, di solchi numerosi ed articolati su superfici estese, nel caso di cicatrici depresse, può richiedere di pianificare sedute molteplici spaziate nel tempo per ottenere risultati cumulativi.
QUAL’E’ LA DURATA DEL RISULTATO?
La durata dei risultati ottenuti dipende dal tipo di filler, dalle caratteristiche dell’area sottoposta a trattamento, dalla cura della pelle da parte del paziente (grado di idratazione, esposizione solare/UVA, fumo, alimentazione, igiene di vita). I risultati sono di solito di lunga durata: se viene seguita una corretta cura della pelle si può prevedere la opportunità di 1-2 trattamenti all’anno per mantenere i risultati ottenuti, un po’ più frequentemente in situazioni particolari (es. solchi di espressione molto sollecitati). Vi sono studi autorevoli che dimostrano che la durata soggettiva dei risultati in aree paradigmatiche, quali l’area nasolabiale, possono perdurare oltre al durata prevista del riassorbimento fisico del materiale, a testimonianza della azione biostimolante e ristrutturante della procedura. Il dermatologo in questi casi può fornire indicazioni sulle possibili alternative e/o trattamenti complementari per ottimizzare anche in questi casi il rendimento del trattamento con fillers.
CI POSSONO ESSERE DEI RISCHI?
Ogni trattamento medico o chirurgico, come ogni farmaco o dispositivo medico, può comportare qualche rischio, e lo specialista ha il dovere di illustrare preliminarmente oltre le caratteristiche del trattamento, gli effetti attesi nel breve e nel lungo termine, potenziali rischi e complicazioni, le possibili opzioni alternative di ogni trattamento proposto. Tuttavia ad oggi i fillers più accreditati da studi scientifici e dalla approvazione da parte delle più importanti istituzioni sanitarie sono considerati generalmente molto sicuri per la salute, e di efficacia prevedibile. Trattandosi di dispostivi medici e non di farmaci, è importante rivolgersi a professionisti di accreditata competenza e che ogni procedura sia correttamente documentata e corredata degli estremi identificativi del materiale impiegato, comprensivi del numero di lotto del singolo prodotto utilizzato in occasione di ogni seduta.
QUAL’E’ L’APPROCCIO PIU’ ADATTO ALL’IMPIEGO DEI FILLERS?
Essendovi un range di possibilità di scelta rilevante di materiali e di tecniche l’approccio più adatto è legato in primo luogo alla precisione nella diagnosi, ovvero all’inquadramento dell’inestetismo nel contesto dei difetti strutturali della pelle e dei tessuti (valutazione del tipo e grado di invecchiamento delle pelle), che permette di stabilire se l’impiego di una tecnica di impianto di fillers è effettivamente idonea.
La strategia per ottenere risultati efficaci e duraturi comprende l’approccio globale al problema, anzichè limitato al singolo difetto, avulso dal contesto della pelle che lo contiene. Tutto ciò sempre nel rispetto dell’integrità dell’immagine della persona, perseguendo sempre un risultato discreto e naturale, e proporzionato all’età.
Lo specialista in Dermatologia ha le competenze, la strumentazione, la cultura specifica della pelle, adatta per per diagnosticare i singoli segni e difetti cutanei e fornire gli strumenti per risolverli: ottimizzazione del grado di idratazione (prescrizioni domiciliari e di trattamenti di idratazione profonda specifici), ripristino della texture e dell’omogeneità del colore (fotoringiovanimento laser non -ablativo, laser frazionale, laser ablativo, peeling chimici,…), del tono cutaneo (fotoringiovanimento non ablativo near IR e radiofrequenze medicali), correzione dei volumi, dei solchi e delle rughe( impianto di fillers), delle aree di contrazione muscolare sbilanciata e dei solchi di espressione (tossina botulinica).
Infine, dal nostro punto di vista, l’approccio più corretto all’impiego di queste tecniche è fondato sulla percezione soggettiva dei risultati ottenuti, ma nel contempo nella discrezione dei risultati, e sulla preservazione e valorizzazione della bellezza ed integrità della salute della pelle, della immagine di se stessi, della serenità nella vita di relazione del paziente.