E’ possibile contrastare i danni degenerativi della pelle prodotti dal fotoinvecchiamento, ovvero dal danno solare cumulativo prodotto nel corso della propria vita ( invecchiamento cutaneo ambientale) , che aggiunge segni specifici all’invecchiamento cronologico ( ovvero legato al tempo che passa) ?
Oggi la medicina e la tecnologia formulativa attuale permettono di usufruire di dispositivi medici iniettabili che sfruttano meccanismi naturalmente correlativi ai processi di guarigione: si tratta principalmente degli acidi ialguronici cross linked, dell’idrossiapatite di calcio, dell’acido polilattico, delle sorgenti di luce laser transcutanee ed interstiziali e degli energy based devices transcutanei ( radiofrequenze, ultrasuoni microfocalizzati (MFU) ed HIFU; , delle combinazioni contestuali o sequenziali di questi strumenti.
E dimostrato dalla ricerca scientifica di base ed applicata all’uomo che l’impiego di questi dispositivi predispone l’attivazione di meccanismi naturali di stimolazione rigenerazione tessutali che sfruttano processi naturali per lo più riscontrabili nei processi di guarigione delle ferite.
Con una appropriata selezione del paziente e dei dispotici impiegabili, oggi è possibile parlare propriamente di medicina rigenerativa applicata ai segni dell’invecchiamento della pelle.
Ne ha parlato il dr. Marco Dal Canto, Direttore Medico di Qderm, all’Allergan Center of Excellence (COE) di Roma nell’ambito di un progetto di formazione indirizzato ai componenti del board scientifico di Allergan Aesthetics – Abbvie ( Roma 27 ottobre 2025)




