Le dilatazioni vascolari degli arti inferiori (teleangectasie, venulectasie, vasi reticolari e varici venose) costituiscono un problema estremamente comune, che interessa il 29-41% delle donne e il 6-15% degli uomini. Quando vi è un interessamento evidente o sospetto di un tronco venoso maggiore, se vi è una sospetta predisposizione, è appropriato stabilire con certezza le condizioni della circolazione sanguigna nel sistema venoso superficiale e profondo dell’arto inferiore, sia con valutazione clinica, sia con l’esecuzione di esami strumentali (doppler, eco-color-doppler, pletismografia).
Nei pazienti in cui è accertata la normalità nella circolazione venosa nei grossi tronchi venosi superficiali e profondi e con apparati valvolari funzionanti è corretto procedere al trattamento delle dilatazioni vascolari più piccole (teleangectasie, venulectasie e vasi reticolari). In caso di accertata insufficienza venosa è indicato prima correggere i grossi difetti, nella maggior parte dei casi ricorrendo alle competenze del chirurgo vascolare. In seguito sarà possibile intervenire con migliori prospettive di successo anche sui problemi vascolari degli arti inferiori di interesse estetico.
I trattamenti disponibili comprendono principalmente la moderna ed aggiornata terapia sclerosante, tecnica standardizzata da parecchi decenni, che ha raggiunto progressivamente un elevato profilo di sicurezza ed un eccellente rapporto costo/benefici. La terapia sclerosante riproduce di fatto un meccanismo naturale di chiusura dei vasi sanguigni, che viene indotto in modo minimamente invasivo e quasi indolore (sono utilizzati aghi sottilissimi), senza richiedere l’interruzione delle proprie occupazioni quotidiane, fatte salve alcune piccole rinunce e raccomandazioni.
La terapia sclerosante si effettuata pianificando una serie di (5-7) sedute relativamente regolari, diluite poi in tempi più lunghi, fino al raggiungimento del risultato, ovvero la progressiva attenuazione significativa o la scomparsa della maggiore parte dei vasi dilatati trattati. In alcuni casi i risultati possono essere parziali, pur evidenti, ed una dose di realismo aiuta ad accettare il miglioramento complessivo che, di norma, è garantito e stabile nel tempo. I risultati si mantengono nel tempo, purché alla terapia si sia imparato ad abbinare sufficienti norme di igiene di vita a e di comportamento adatte a mantenere i risultati ottenuti e ad evitare peggioramenti. In alcuni casi invece alcuni limiti della terapia sclerosante possono essere superati integrando la terapia con tecnologie laser vascolari, con caratteristiche particolari ed idonee al trattamento dei vasi sanguigni dell’arto inferiore.
I laser sono impiegati nel trattamento dei vasi sanguigni dilatati dell’arto inferiore fino dagli anni ‘70, ma soltanto negli ultimissimi anni abbiamo a disposizione le tecnologie laser medicali adatte a questa indicazione e solo recentemente abbiano raccolto le esperienze sufficienti per ottenere risultati riproducibili con ragionevole sicurezza. E’ indispensabile però capire che i risultati spesso notevolissimi ottenibili con i laser vascolari a livello del viso o del tronco, possono essere propozionalmente minori a livello degli arti inferiori: questo ragioni ben precise, imposte dalla natura stessa dei vasi sanguigni dell’arto inferiore, limiti al momento superabili in alcuni casi con difficoltà. Nonostante questo alcune tecnologie laser vascolari hanno oggi indicazione ormai accreditate e risultati sono riproducibili.
I laser vascolari perfezionano i risultati della terapia sclerosante; la integrano o la complementano, dove questa è controindicata o di difficile attuazione. In alcune specifiche condizioni ( alcune sedi anatomiche, alcuni tipi di inestetismo vascolare, scarsa tolleranza alla terapia sclerosante o agli aghi) infine, i laser vascolari costituiscono soluzione di prima scelta rispetto alla terapia sclerosante.